Inquinamento elettromagnetico
Inquinamento elettromagnetico o “elettrosmog”
L’inquinamento elettromagnetico o “elettrosmog” è prodotto dai campi elettrici e magnetici generati da vari apparati elettrici ed elettronici (computer, elettrodomestici, linee elettriche, telefoni cellulari, antenne radio televisive, ecc.). L’assenza di una percezione fisica di questi campi, la mancanza di conoscenze certe degli effetti sulla salute umana e, soprattutto, l’uso crescente di nuove tecnologie di comunicazione ha alimentato la preoccupazione della popolazione.
I campi elettromagnetici (CEM) generati dalle principali sorgenti artificiali si suddividono in:
- campi a bassa frequenza, quando è compresa tra 0 Hz e 3000 Hz;
- campi ad alta frequenza, quando è compresa tra i 100 kHz e i 300 GHz, per le radio frequenze, e tra i 300 MHz e i 300 GHz, per quelle a microonde.
Le principali sorgenti artificiali di campi a bassa frequenza sono i sistemi di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica, comunemente detti elettrodotti. Gli elettrodotti sono costituiti da linee elettriche, impianti di produzione dell’energia elettrica e stazioni o cabine di trasformazione elettrica nonché da tutti i dispositivi, ad uso domestico ed industriale, alimentati a corrente elettrica alla frequenza di 50 Hz, quali elettrodomestici, videoterminali, ecc.
I campi ad alta frequenza sono invece generati dagli impianti radioelettrici per la fornitura dei servizi di telefonia mobile e trasmissione dati o per la connettività in banda larga con tecnologia wireless. Sorgenti di campi ad alta frequenza sono gli impianti di diffusione radiotelevisiva, i ponti radio, i radar, i telefoni cellulari e gli smartphone, i modem wi-fi, i forni a microonde, i sistemi di allarme ecc.
Legge quadro 36/2001
La legge quadro 36/2001 ha lo scopo di:
- assicurare la tutela della salute dei lavoratori e della popolazione dagli effetti dell’esposizione a determinati livelli di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici;
- promuovere la ricerca scientifica per la valutazione degli effetti a lungo termine;
- assicurare la tutela dell’ambiente e del paesaggio, promuovere l’innovazione tecnologica e le azioni di risanamento volte a minimizzare l’intensità e gli effetti dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici;
- definire i compiti dello Stato, delle Regioni e dei Comuni.
I limiti e i valori di esposizione previsti dalla legge
I limiti di esposizione della popolazione sono i seguenti:
- limite di esposizione è il valore dei campi elettrico, magnetico ed elettromagnetico, definito per tutelare la salute da effetti acuti. Tale limite non deve essere superato in alcuna condizione di esposizione della popolazione e dei lavoratori;
- valore di attenzione è il valore di immissione che non deve essere superato negli ambienti abitativi, scolastici e nei luoghi adibiti a permanenze prolungate (non inferiori a quattro ore continuative giornaliere). Esso costituisce misura di cautela ai fini della protezione da possibili effetti a lungo termine e deve essere raggiunto nei tempi e nei modi previsti dalla legge;
- obiettivi di qualità sono:
- criteri localizzativi, standard urbanistici, prescrizioni e incentivi per l’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, indicati dalle leggi regionali;
- valori dei campi definiti dallo Stato per ridurre al minimo l’esposizione.
Confronto tra i valori italiani e quelli raccomandati dall’Unione Europea:
E (V/m) |
|||||
400 MHZ |
900 MHZ |
1800 MHZ |
oltre i 3 GHz |
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Italia |
Limite di esposizione |
20 |
40 |
||
Valore di attenzione |
6 |
||||
Obiettivo di qualità |
6 |
||||
Unione Europea |
Raccomandazione |
32 |
48 |
61 |
61 |
USA |
Raccomandazione |
27 |
41 |
58 |
61 |
ICNIRP (International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection) |
Linee guida 2020 |
24 |
35 |
50 |
53 |
Il principio di precauzione
Secondo i principi dell’Unione Europea, il principio di precauzione può essere invocato quando un fenomeno, un prodotto o un processo può avere effetti potenzialmente pericolosi, individuati tramite una valutazione scientifica e obiettiva, che risultino gravi e manifesti.
I principi generali per la sua applicazione sono i seguenti :
- proporzionalità tra le misure prese e il livello di protezione ricercato;
- non discriminazione nell’applicazione delle misure;
- coerenza delle misure con quelle già prese in situazioni analoghe o che fanno uso di approcci analoghi;
- esame dei vantaggi e degli oneri risultanti dall’azione o dall’assenza di azione;
- riesame delle misure alla luce dell’evoluzione scientifica.
Come considerazione dell’Amministrazione Comunale, per lo sviluppo della rete 5G si ritiene quanto segue :
- vi è un efficace contrasto all’esposizione per i bassi valori dei limiti normativi italiani (obiettivi di qualità di 6 V/m) : ciò riduce l’esposizione della popolazione;
- vi è un vantaggio indotto dalla presenza di operazioni cautelative nelle fasi autorizzative che riducono ulteriormente l’esposizione alla popolazione rispetto ai meri limiti di legge;
- in base ai dati scientifici acquisiti e analizzati (Rapporto Istisan, ICNIRP, etc), eventuali sospensioni all’ampliamento dello sviluppo della rete 5G o eventuali moratorie non sono proporzionati con l’esposizione e con il rischio sanitario.
Campi elettromagnetici e impatti sulla salute
Sui rischi sanitari dei campi elettromagnetici sono in corso studi che coinvolgono diverse aree di ricerca e i cui risultati sono spesso discordanti.
L’Istituto Superiore di Sanità, ha realizzato il sito web Salute e campi elettromagnetici, nell’ambito del Progetto CAMELET Salute e campi elettromagnetici, per fornire un quadro complessivo sulle ricerche in corso.
Un recente rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità (ISTISAN 19/11), elaborato sulla base di quasi 400 riferimenti bibliografici, rappresenta l’attuale punto di riferimento sulle evidenze scientifiche riguardo all’esposizione a radiofrequenze e ai relativi possibili effetti.
Lo studio fornisce maggiore chiarezza riguardo all’assenza di alcuni effetti negativi sulla salute che si sospettava potessero derivare dall’esposizione, mentre altre domande non hanno ancora trovato risposte soddisfacenti e richiedono ulteriori approfondimenti scientifici.
Se, da un lato, alcuni studi hanno rilevato un lieve aumento del rischio di tumori cerebrali e del nervo acustico nelle persone con un uso elevato e prolungato del cellulare, dall’altro, altre ricerche epidemiologiche ci dicono che da prima dell’arrivo del cellulare ad oggi non c’è stato un aumento significativo dei tumori ascrivibile all’uso del cellulare.
Sulla base delle evidenze disponibili, la IARC (Agenzia Internazionale Ricerca Cancro) inserisce i campi elettromagnetici nel gruppo degli agenti solo possibilmente cancerogeni (gruppo “2B”). Si tratta degli agenti che rappresentano il livello di rischio più basso (quando ci sono prove limitate).
È bene ricordare che che gli studi sopra riportati riguardano l’esposizione alle radiofrequenze di 2G e 3G e non possono essere trasferiti in automatico sul 5G.
Stando alle attuali evidenze scientifiche, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) non ritiene necessarie modifiche sostanziali agli standard internazionali di prevenzione dei rischi per la salute, sebbene la possibilità di effetti a lungo termine non sia ancora completamente esclusa.
I limiti di esposizione imposti dall’Italia, di diversi ordini di grandezza inferiori a quelli europei, producono un contesto di maggiore contenimento del rischio.
La radioprotezione: controllo e monitoraggio degli impianti
L’inquinamento elettromagnetico è prodotto dai campi elettrici e magnetici generati da vari apparati elettrici ed elettronici (computer, elettrodomestici, linee elettriche, telefoni cellulari, antenne radio televisive, ecc.).
Le politiche sui limiti di esposizione ai campi elettromagnetici sono suggerite da linee guida internazionali.
In Italia valgono le disposizioni del DPCM 8 luglio 2003 “Fissazione dei limiti di esposizione dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dall’esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 Khz e 300 Ghz”. Il decreto stabilisce i seguenti valori:
- valore di attenzione, pari a 6 V/m, valido all’interno di edifici utilizzati come ambienti abitativi con permanenze continuative non inferiori a 4 ore giornaliere;
- valore limite di esposizione pari a 20 V/m (per frequenze inferiori a 3 GHz) o 40V/m (per frequenze superiori a 3 GHz).
Si tratta di limiti 7/10 volte inferiori rispetto alle raccomandazioni dell’Unione Europea.
Le emissioni degli impianti tradizionali e delle nuove antenne 5G devono conformarsi a questa normativa.
Per l’implementazione degli impianti, le attività di Arpae (Agenzia Regionale per la Prevenzione, l’Ambiente e l’Energia dell’Emilia-Romagna) prevedono una fase preventiva (pareri tecnici di compatibilità delle emissioni rispetto ai valori limite, prima dell’installazione dell’impianto o della realizzazione della sua modifica) e una eventuale fase di controllo, dopo la realizzazione, in condizioni di esercizio.
Le funzioni di vigilanza e controllo ambientale, in materia di campi elettromagnetici, sono assegnate alle Agenzie Regionali per l’Ambiente (ai sensi della L. Quadro 36/01).
Le valutazioni preventive degli impianti
Arpae è l’agenzia che deve fornire ai Comuni il parere necessario per l’autorizzazione degli impianti.
Arpae esprime un parere positivo sulla compatibilità degli impianti ai limiti normativi solo se le stime di campo elettrico in corrispondenza degli edifici sono inferiori ai limiti della normativa vigente.
Arpae verifica il rispetto dei limiti di legge degli impianti (emissioni e posizione) nei seguenti casi:
- realizzazione di un nuovo impianto;
- modifica di un impianto esistente;
- aggiunta di un nuovo impianto su un’infrastruttura già esistente.
Solo per gli impianti a bassa potenza ( inferiore a 10 Watt) il gestore può fare una comunicazione di installazione accompagnata dall’autocertificazione del rispetto dei limiti.
Il parere di Arpae viene redatto sulla base di una valutazione preventiva, effettuata utilizzando un software di simulazione previsionale.
L’elaborazione modellistica viene effettuata assumendo alcune criteri di lavoro particolarmente cautelativi:
- vengono prese in considerazione tutte le emissioni degli altri impianti presenti o previsti nel raggio di 200 metri;
- tutti gli impianti sono considerati alimentati sempre alla massima potenza teorica;
- viene considerata la propagazione dell’onda elettromagnetica in spazio libero;
- viene aggiunto un valore di fondo elettromagnetico su tutta l’area (per tener conto dei contributi di eventuali altri impianti presenti oltre i 200 metri).
Vengono effettuate stime puntuali del campo elettrico, edificio per edificio, nei luoghi che sono ritenuti i più significativi.
Per ogni singolo edificio, si tiene conto del dislivello esistente tra il punto di installazione e il piede dell’edificio stesso e si individua il valore massimo di campo elettrico.
Quali fattori influenzano l’esposizione?
L’esposizione può essere influenzata dai seguenti fattori:
- potenza irradiata: maggiore è la potenza irradiata di un impianto, più elevata è l’intensità delle radiazioni;
- diagramma di radiazione: un tipico diagramma di antenna per telefonia è caratterizzato da un «lobo principale» dove si concentra la maggior parte dell’emissione dell’antenna, e da «lobi secondari». L’irradiazione si sviluppa dagli impianti radianti posti in quota, a circa 25-30 m di quota e si sviluppa in direzione orizzontale o lievemente inclinata verso il basso (inclinazione di 5-6°);
- distanza dall’antenna: lungo la direzione principale di propagazione l’intensità del campo elettrico si riduce della metà quando la distanza raddoppia. Al suolo il fenomeno è più complesso;
- attenuazione: muri, tetti e finestre attenuano il segnale;
- posizione del recettore: chi è posto sotto il centro elettrico, a piano campagna, è sottoposto a un basso livello di emissioni;
- quota/altezza elevata: chi è posto in quota, su un edificio con un’elevata altezza, si trova maggiormente esposto.
Post-installazione e richieste di monitoraggio
Gli interventi di vigilanza e controllo consistono nello svolgimento di sopralluoghi conoscitivi e nell’effettuazione di rilievi strumentali di campo elettromagnetico. Le misure sono svolte da ARPAE e sono eseguite prevalentemente laddove si prevedono le principali esposizioni di campo elettromagnetico.
ARPAE effettua il monitoraggio in continuo dei campi elettromagnetici ad alta frequenza su programma secondo un piano annuale di attività, verificando i livelli complessivi di campo elettromagnetico presenti presso i recettori.
Arpae esegue i controlli su richiesta dei cittadini tramite i Comuni. Le richieste per eseguire la misura dei campi elettromagnetici possono essere inoltrate al Comune tramite il modulo seguente:
Confronto tra le stime preventive e le misure
Nelle fasi di stima preventiva, i valori di campo stimati in una gran parte dei siti di installazione mostrano valori compresi massimi tra 5 e 6 V/m.
Per i valori di campo misurati, emerge che la maggior parte dei valori (circa l’80% delle misure) rientra nell’intervallo tra 0 e 2 V/m.
È evidente una differenza tra la valutazione con modelli previsionali e quella derivante da rilievi strumentali, dato che l’analisi modellistica preventiva adotta criteri cautelativi (ad es. massima potenza di alimentazione) che non descrivono sempre lo scenario reale: i livelli di esposizione stimati sono maggiori rispetto a quelli misurati.Ciò ha consentito, finora, un ampio rispetto dei limiti di legge in uno scenario di continuo sviluppo tecnologico delle reti di telecomunicazioni.
Consigli sull’uso del cellulare.
Per evitare qualsiasi tipo di rischio, anche solo potenziale, è sempre meglio adottare alcuni accorgimenti:
- usare sempre l’auricolare o il viva-voce;
- privilegiare i messaggi, di testo o audio rispetto alle telefonate;
- usare il telefono in condizioni di buona ricezione del segnale.
Approfondimenti
Studi ufficiali sugli effetti sulla salute dell’inquinamento elettromagnetico
- Radiazioni a radiofrequenze e tumori : sintesi delle evidenze scientifiche
- Documenti scientifici : sito dell’Organizzazione Mondiale di Sanità
- Portale delle pubblicazioni scientifiche
La radioprotezione
- Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici (Decreto del presidente del consiglio dei ministri 8 luglio 2003)
- Normativa nazionale
- Risultati delle campagne di misura effettuati da Arpae: Monitoraggio ambientale in continuo (sito Arpae)
- Analisi previsionali, misure strumentali e siti “saturi” (sito Arpae) [PDF]
Uso corretto dei cellulari
Uso corretto dei cellulari (sito del Ministero della Salute)
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